Archivio | gennaio, 2012

Mi è chiaro un fatto

31 Gen

Mi è chiaro il fatto
che l’inconscio
non è dietro di noi
ma davanti
ci precede
ci profetizza
ci indica la direzione
ci dice cosa fare
con chi farlo –
a me succede

Ciò che commuove

30 Gen

A me quel che commuove
ma davvero tanto
è il gesto delle mani –
la sinistra s’appoggia quasi timida
con l’altra – stupito di sè –
ci benedice –
la gran dolcezza è nelle labbra

Mattino

27 Gen

Il gelo dura a lungo
corre sui davanzali
copre le piante mozzate
dell’orto –
morbida rende la terra
e questo è un bene

Improvvisazione su: I quadri di Sandro Chia alla mostra al Foro Boario di Modena

26 Gen

Colori, rivisatizioni. Evoca altri colori, altre forme, altre epoche. C’è l’attesa, l’umana maschile attesa, intorno la natura
che se ne va per conto suo, che non aspetta, non giudica, circonda a sua insaputa questa umana attesa che lei ignora. Questo
ci vedo. C’è una bellezza di umane forme, un ordine insomma, acheo, greco, spartano per via della dignità, ma non c’è guerra, scontro, lotta. E’ guardarsi intorno, è presenza mentale, come nell’umana meditazione. Intorno il selvatico mondo naturale. Lui, l’uomo
non ne fa parte. La donna sì, perché sviene e si muove sensuale nei fuochi degli incendi. E’ gazza e ladra mentre l’uomo pur pirata e guerriero dorme.

la pittura di Chia:
gli uomini fermi
che guardano
e aspettano –
il movimento intorno –
attesa, estraneazione, malinconia –
c’è un pensiero
un’intuizione
intorno brucia
e crolla il mondo –
guardinga:
se dormi
qualcosa ti rubo

l’improvvisazione di scrittura

23 Gen

L’improvvisazione di scrittura può essere una forma di meditazione di tipo buddista perché narrando il momento presente e fuggente
ne rivela la transiorietà intrinseca.  L’improvvisazione non si basa sulle parole come indicatori di cose ed emozioni.  Si basa sull’attimo mentre accade e fugge.  L’accuratezza stilistica invece si basa sull’idea errata che le cose abbiano nomi e realtà certi.  Si basa sull’idea di esistenza intrinseca delle cose ed emozioni.  Invece la gnosi buddista nega, attraverso la vacuità, l’esistenza intrinseca di ogni cosa, compresa la vacuità stessa.  Su tutto ciò che è transitorio il buddismo rivolge uno sguardo compassionevole. Saggezza, ovverò vacuità, e metodo, ovvero compassione, sono i due pilastri del buddismo tibetano.

Improvvisazione su: Un filo sottile di seta blu tra loro c’era ancora; su I’m new here di di Gil Scott Heron( Lenore Kandel da vecchia)

20 Gen

 non so neanche dove sei
da quel giorno ricordi del 1970
mi scrivi mi scrivi ancora di tua nonna perché? ancora…
non ti devi preoccupare non ce l’ho con te
mi dovresti conoscere
tre quattro volte siamo rotolati da quella moto
brutto figlio di puttana che non ti sei fatto niente
dai lo sai che scherzo
che dici che ti ho insegnato qualcosa?
Non ti ho insegnato niente
almeno che tu non intenda le cattive poesie
che scrivevi
dici che non erano cattive?
ok forse qualcuna …
broken your home?
non hai mai avuto un’home che non fosse la mia
o di qualche tua donna
oh Bill stai attento a te ora
che non posso più prendermi cura di te
non posso lo sai come sono ridotta
nella schiena e le gambe e tutto il resto
se soffro? Molto soffro tanto e tu?
ma non lo voglio neanche sapere
mi immagino le tue giornate me le immagino
tutto un andare e farti e bere e scopare
ma da fatti lo sai che non è un bel godere
rimpiangi me? Chi noi insieme?
Ma va là che non ci credo
mama… non sono tua mamma
mi confondi con tua nonna
andiamo bene proprio bene
non ti ho fatto mai da mamma
e poi ora sono io che avrei bisogno
 ma non di te lo sappiamo non di te
per l’amor di dio non di te
amore caro piccolo vecchio uomo
sembri più vecchio dalla voce
sarà il telefono sembri più vecchio
riguardati cazzo non farti più tanto male cazzo
ma sì ci siamo amati e ho fatto la mia fortuna poetica col nostro amore…
no, questo no, parole d’amore no non parlarmi d’amore 
non farlo o cazzo butto giù la cornetta se ci provi…
non fare il romantico
mi racconti sempre la stessa storia you are new here?
Ma è lontano gone, gone cosa la vita?
Bill la vita gone gone? Insieme di nuovo?
non sono più quella di un tempo non cammino mi fanno male le gambe
non ce l’ho con te..se ti amo ancora? oh sì oh sì
l’amore non finisce neanche se morissimo tutti e due
ci sarà sempre qualcuno che canta e parla e scrive di noi
come questa cara D. che batte al computer su di te che canti Gil, che voce… 

Gil Scott Heron ha una voce che quando parla canta.

 

L’incontaminato non è eccitante

19 Gen

E’ che l’incontaminato è un controsenso,
non ha ragion d’essere  non è eccitante
ha ragion d’essere
ciò che è artificiale, pericoloso, autodistruttivo
illusorio, che dà una falsa effimera felicità –
sapere che ci sono fondali pieni di pesci, ricci di mare, arselle
dove solo semplicemente nuotare
non ci eccita
non è abbastanza, anzi è proprio poco
cosa vuoi che sia, c’è sempre stato
l’abbiamo già visto, che si distrugga pure
chi se ne frega
vuoi mettere quanto è bello il traslatlantico
quanto è maestoso, è una piramide vivente pulsante
lui sì che è vivo, pieno com’è di 4000 esseri viventi –
che mi importano il Giglio, Capraia
la maremma, l’Argentario, Livorno
e tutta quella costa lì –
che mi importa se per non far diventare
tutta la maremma il supermercato che è diventata Punta Ala
ci siano stati decenni di lotte e determinazione
della gente toscana
che mi importa se ad Alberese ( Parco dell’Uccellina )
la gente non vuole un supermercato per non rovinare il paesaggio –
che mi importa se alla Capraia non si possa pescare in certe parti
nè passare col motoscafo –
che mi importa…
l’incontaminato non ci piace e ce ne freghiamo
del mare – verde – blu – pulito
ci piace il transatlantico
lui può tutto
lui vuole tutto
(già Ginsberg aveva chiamato tutto questo Moloch: ” la cui mente è
puro macchinario”)

La poesia

18 Gen

Se vinci la resistenza
 a stare con te stesso –
allora la poesia

“I lavoratori alla madre di Cristo”

16 Gen

 La statua è piccola
caduta in tanti pezzi
e ricomposta –
dentro il tempietto agreste
il viso è in ombra
la veste splende –
davanti ai campi
la santa energia
si spande
diventa silenzio
e prende il cuore

Sul treno

14 Gen

 Sul treno che corre veloce
ricordo con amore e piacere
quei treni che prendevamo
per andare in quel mondo
diverso e lontano
che era il sud…
Pescara
Termoli
Vasto
la Calabria –
tutti in piedi stavamo
7,8 ore e più
sul pianale
in piedi stavamo
giovani, vecchi
tutti in piedi stavamo
per tutte quelle ore,
terribile fatica –
ora qui
si va a Milano in un’ora
tra gente che non si guarda l’un l’altro
che lavora al computer
che legge
ma non per piacere
si nota nella faccia
annoiata – concentrata –
io mi guardo intorno
tutto è lindo, pulito, luminoso
come certe prigioni americane
che hanno celle asettiche
da suicidio –
qui non è questa
la tentazione –
c’è solo
quel rimpianto
di tutte quelle ore
di tutta quella scomodità –
una specie di epopea era, quella –
questa cos’è?

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