Tutto ha da essere eterno

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Improvvisazione su “Torniamo alle persone vive”

Torniamo alle persone
quelle che le incontri
le guardi –
per guardarle
le devi cercare
telefonargli
anche messaggiarle, va
quelle persone
che un po’ ti secca cercare
vorresti ti cercassero loro
è vanità? Timidezza?
E’ orgoglio –
quelle persone che se non le cerchi tu
non ti cercano
e allora dopo un po’ le perdi
e cerchi di non dispiacertene
e ci provi e dopo
rimane solo un po’ di amarezza-
questo tra le persone “vive”
non quelle telematiche
che non esistono
davvero non esisto
io esisto
perché sto scrivendo
velocemente
sulla mia tovaglia a scacchi
mentre cuoce il risotto
e mi devo sempre alzare
e rompermi le scatole
a girarlo
—intervallo—
come ora che ho fatto un intervallo
per alzarmi
e andare a aggiungere
un po’ d’acqua nel brodo per il riso –
ecco
ho scritto in fretta
mi è venuta anche un po’ d’ansia
non so perché –
forse perché
pensare alle persone vive
un po’ emoziona

Mentre le vivi non sono ancora storie

Mentre le vivi non sono ancora storie.
Sono un misto di emozioni e sensi, pensieri, azioni e reazioni.
Dopo, ma anche dopo tanto tempo, la mente li organizza e diventano scene, brevi film
che vedi a occhi chiusi.
Ecco perché Kerouac prendeva sempre appunti. Dopo riaffioravano sotto forma di immagini in movimento. La prosa spontanea dà loro voce. Anche la poesia.
Le improvvisazioni di scrittura sono solo il registratore di immagini.

La vita sono corpi

La vita sono corpi
è il cane che dorme
nel giardino di fronte –
la vita è l’erba
che è verde d’inverno
e al mattino ghiacciata –
la vita è quella cosa
che usando erroneamente parole
diciamo vive e poi muore –
ma qualcosa nelle definizioni
sfugge sempre
e forse la vita
non è questa
non è il cane
non è l’erba –
ma io non so cos’è

Essere visti

Essere visti
è più che essere amati –
essere visti
è essere riconosciuti
tra la folla
per strada
tra la folla dei “contatti” –
essere visti, riconosciuti
si può solo di persona –
essere amati capita
essere voluti bene di più
essere visti
riconosciuti
quasi mai

Vita

La vita
era
un continuum
ininterrotto –
ora è fatta di momenti

A volte nel ricordo

E a volte
nel ricordo
l’occhio si spegne
diventa opaco
va oltre
la terra dell’umano dolore
perché c’è un oltre
dopo aver percorso
la terra incognita
del dolore profondo
che non sapevamo esistesse –
è come avere sempre sete
anche se si è bevuto
acqua fresca pulita –
in quell’oltre dei deserti
e degli oceani
e dell’universo tutto
l’occhio si spegne
in un vuoto
che dura un momento
dove tocchi
la morte dell’altro
dove conosci davvero
cos’è morire –
poi la vita riprende

Nella poesia ordine o disordine?

Nella poesia
ordine
o disordine?
secondo me
molto disordine
anche errore
se occorre
o bellezza se occorre
purchè sia
la vita
quella che avviene
nel corpo
nel cuore

Mi sembra una cosa tanto strana

Se penso alle epoche –
alle mie intendo –
ai cambiamenti
di idee
di comportamenti
e parole –
i miei intendo –
mi sembra una cosa
tanto strana
come fossero capitati
ad un’altra persona –
” Non sono la stessa persona”
non è un modo di dire