Introduzione e dedica
Hanno sonno, fame? E’ prima mattina?
Hanno freddo- per me hanno freddo-
arrivano dalla città-
hanno dormito nel loro furgone colorato
a fiori e strisce-
i bambini dormono in braccio a ragazze dai capelli spettinati lunghi-
ora il maestro parla-prima sospira-tossisce-
ha mal di gola? O è malato nei polmoni?
Parla sottovoce-emozionato davanti… davanti ai suoi discepoli,
che lui ama-
parecchi hanno mal di gola- sarà-il clima-
pregare-avere beneficio-avere una realtà-
uccellini, bimbi che urlano ma da lontano-
ridono sempre-I now..-
forse non ha voglia di insegnare-
tuona abbastanza vicino-
ci sono degli ammalati-
“la realtà è il punto”-
in questo modo…
è giusto questo-
ridono, sono bambini davanti al grande nuovo gioco-piove-
le prime gocce i tuoni-
davanti al nuovo grande gioco
piove-
le prime gocce
i tuoni
animali, bambini, riti
“l’idea di creazione”-
“ la mente crea la paura”
della mente
delle parole della mente-
“ la mente in se stessa è uno specchio”-
il mio specchio non mi piace-
la mia mente non mi piace-
tuona, come faranno a tornare a casa?
Assorbire la spazzatura-
la mente chiara assorbe spazzatura-
la gente dell’ Imalaya-
contemplare-
di cosa ridono?
Chi piange? Un gatto?
Come sei ragazzo che traduci?
E oggi come sei?
Cosa hai capito?
Di tutto questo?
Oggi cosa hai capito?-
gocce di pioggia pesanti
come condanne-
flusso della mia vita-
il mio corpo
gli occhi
basta?
Applaudono perché piove
Tag:buddismo, improvvisazione poetica, Incipit del mio romanzo I ragazzi di Kopan, Kopan, Lama Yeshe, Nepal
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