la finestrella
è come quella di una prigione
vedi solo un po’ di cielo
e un po’ di siepe –
lontano
leggero il passaggio di auto –
il dolore acuto me lo nego
anche
se si dice
che sia sbagliato
la finestrella
è come quella di una prigione
vedi solo un po’ di cielo
e un po’ di siepe –
lontano
leggero il passaggio di auto –
il dolore acuto me lo nego
anche
se si dice
che sia sbagliato
Tag:poesia
L’incoscienza della gioventù –
l’atroce consapevolezza
della vecchiaia
Tag:poesia
Quando le fotografie erano pezzi di carta
potevi toccare
perfino accarezzare quei volti
quei gesti
scrutarli
cercarne il segreto –
erano oggetti
erano materia
che pesa e si degrada –
ora le guardi sul computer
sullo smartphone –
sono più belle
ma non hanno vita
sono figure virtuali
non ti appartengono
galleggiano
in questo assurdo
astratto etere
non stanno in un cassetto
non esistono
Cry baby –
Janis non finisce il primo verso
non lo finisce
con una due parole lo finisce il primo verso
con una breve risata –
Cryyyyyyy
e alza la voce
fino a uno stridulo grido
ma poi sorpende tutti
se stessa
e me ora
50 anni dopo( forse di più )
perché
dopo il cryyyyyy
e il grido
lei ride
eh eh eh
dice proprio
eh eh eh nella risata –
ma non è una risata
è una magnifica
enigmatica
autoironica
risatina
della serie
urlo, sbraito
lo sapete
io sono
la disperazione fatta persona
ma anche rido –
e poi dopo la risatina
riprende a cantare
e poi
c’è il parlato
veloce-sincopato
e qualche altra risatina
Tag:Cry baby di Janis Joplin, eh eh eh! in Cry baby di Janis Joplin, improvvisazione poetica, Janis Joplin
al risveglio
non vorrei uscire
dai miei sogni –
quella villa bellissima davanti casa
quel ladro
nell’ascensore
da cui riesco a fuggire
e poi persone amate
che incontro
solo nei sogni
Tag:improvvisazione poetica, mente, poesia, sogni
mi colpì
che dopo
nel camerino
si afflosciasse
senza forze
piena di tristezza –
è sempre così
disse allo specchio
io sogno di folle di gente
che mi ignorano
e io
vago tra loro
alla ricerca di niente –
di ciò che non so cos’ è
di qualcuno che non c’è mai –
non sogno più maschere rosse mostruose
ma visi normali
a decine
a migliaia
tra cui vago
senza più attese
o disperazioni
Tag:mente, poesia, scrivere, sogni, sogni e improvvisazioni
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