Archivio | novembre, 2019

Improvvisazioni aspettando di incontrare due amiche

27 Nov

Quei posti, locali dove è buio anche a mezzogiorno in Agosto –
quei locali, sai quelli dei film dove uno/una entra alle 8 del mattino
e ordina una birra o un liquore
sai in quei film tipo Gloria di Cassavetes con la splendida Gena Rowlands –
ecco ci sono anche a Bologna –
aperti anche al mattino tipo in zona universitaria –
ma non è mica la stessa cosa secondo me –
la gente al mattino
uno studente, un professore chiede un caffè
o forse un cappuccino –
ma poi non so
non ci sono mai entrata –
ma da fuori sembrano sempre vuoti
***
vorrei mettermi seduta su una sedia sotto un portico –
e dire alla gente che passa: mi racconta la sua storia?
E io la inciderei e poi ci scriverei un racconto
o addirittura un romanzo di quelli brevi che scrivo io –
ma solo quelli che mi inspirano –
chi sa se ce ne sarebbe
e anche chissà se qualcuno si fermerebbe
a raccontarmi la sua storia –
ma non lo farò
perché come si dice a Bologna
“non mi azzardo”.

Di campagna ho scritto molto
poesie soprattutto –
ora vorrei scrivere di città –
ad esempio ora è passata una scolaresca
di bambini piccoli
la maestra era nervosa
eppure a me i bimbi sembravano buoni –

è passata ora una che fa il maschiaccio
alta ovviamente vestita di nero –
sguardo torvo –

poi qui vicino a me c’è una comitiva –
la guida spiega la storia delle due torri –
esordisce dicendo : “a me hanno raccontato…”-

poi passa uno
penso un turista con un trolley
ha una certa età
con uno sguardo azzurro disperato

Se non si ha una vera identità collettiva
anche girare per il Coin
è triste.

Improvvisazione su Lungo il portico in lontananza

18 Nov

Lungo il portico in lontananza corre un cane nero –
portico di Bologna illuminato da luce artificiale
è un cane piccolissimo da tanto che è lontano –
prendo al laccio un palloncino rosa piccolo anche lui
il filo è lungo arriva al cielo
e anche oltre
e allora non lo vedo
si è rotto, è scoppiato
non esiste più –
esistere è pensare, camminare
e avere in corpo un po’ di gioia
a me la dà bere il caffè
che non so perché ho cominciato ad adorare
forse perché è una cosa amara e nera
che ha bisogno di un’altra cosa per poter essere bevuta –
godo quando mi permetto una mezza tazzina di caffè caldo
ma perfino freddo
se dal mattino è avanzato
e non lo riscaldo
perché riscaldato il caffè fa schifo.

Sogni e improvvisazioni

13 Nov

Nel pensiero che sa di sogno
o nel sogno che sa di pensiero
raccolgo foglie secche
su un uscio
che sa di mare

Sotto un muretto

7 Nov

 

Ai margini
sotto
un muretto
di mattoni sbrindellati
che nessuno
guarda
vede
ammira
crescono gli stessi fiori di campo
del grande parco
pieno di risa e giochi

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