C’è un vaso di ortensie –
il vaso è verde per via del muschio e dell’umidità
bisognerebbe pulirlo
per renderlo più bello –
bello = pulito, allora?
bisognerebbe saperlo
Il vaso di ortensie
30 MagAdorare qualcuno è rapinarlo
20 GenLei non portava slip
sotto i jeans non li portava –
era più sexy quando si spogliava per qualcuno –
più sexy con i jeans ma senza slip –
era bella lei
e carismatica
tutti cadevano ai suoi piedi
uomini e donne
e poi era molto ricca
e la sua grande casa sotto i tetti
era sempre piena di gente
che andava e veniva
mangiava e beveva
mentre lei nel suo immenso divano
riceveva tutti quelli
che la cercavano
la volevano
la adoravano –
adorare qualcuno
è rapinarlo
In autobus
4 MagFuori dal finestrino
l’indifferenza
del mio sguardo sul mondo –
poi
l’occhio cade
spontaneamente
(spontaneamente è importante)
in alto
verso le foglioline
d’un albero
da poco nate –
nel loro splendore
ai raggi scarsi di sole
ho visto
sentito
qualcosa –
che mi ha detto
fuggevolmente:
oltre questo
c’è altro
oltre, dietro
in alto
qualcosa di santo
Un bellissimo documentario degli anni ’60 sulla scuola di scrittura di Boulder dedicata a Jack Kerouac
24 Feb
Contiene testimonianze dirette dei protagonisti della beat Generation; è presente anche Timothy Leary che dice cose stravaganti ma di grande interesse. Ci sono filmati dell’epoca davvero inediti sulla scuola di scrittura di Boulder dedicata a Jack Kerouac. Vi compaiono Ginsberg, naturalmente, ma anche Corso, Orlovsky, Waldman, Burroughs, gli studenti che la frequentano. Ci sono letture di poesie in mezzo alla strada, piccole manifestazioni contro la guerra interrotte da poliziotti che hanno la stessa età degli studenti e tutto sommato si comportano in modo gentile, li invitano a spostarsi dal centro della strada o li spostano di peso ma con maniere non violente.
Un mondo a parte quello beat-psichedelico-hippy nelle sue manifestazioni più spontanee, prima che il mercato se ne impossessasse.
Alla scuola di scrittura le lezioni avvengono in luoghi informali, tipo soggiorni con sedie e poltrone sparse qua e là. Gli insegnanti parlano come viene loro di fare lì per lì, in modo del tutto spontaneo, improvvisato, stanno in mezzo agli studenti, non c’è separazione tra gli uni e gli altri. Magnifico, teatrale, Ginsberg quando legge le sue poesie accompagnato dall’harmonium che suona anche bene. Burroughs, come dice Ginsberg nel commento al documentario sembra uno della CIA dai modi di fare calmi e prudenti. Adorante la sempre presente Fernanda Pivano che ascolta scegliendo un angolo della stanza in cui rifugiarsi dalla luce accecante di tanta genialità raccolta tutta insieme davanti a lei.
Tramonto
16 SetAl tramonto
la campagna
diventa arancione –
ma se “diventa”
qual è
il suo vero colore?
Alberese luogo dell’anima – poesie maremmane luglio – agosto 2016
16 Ago31/7/2016
Ho desiderato così tanto d’essere dove sono
in Maremma, in questo viale d’Alberese
con davanti a me le colline boscose
del Parco dell’uccellina
che ancora mi sento chiusa
in quel pensiero e in quel desiderio
anche se sento i miei passi su questo viale
e ho davanti a me quei boschi
che attraversi in bicicletta e arrivi al mare –
e passi in mezzo a lecci e pini
con i cavalli, le vacche maremmane
e se sei fortunato vedi una volpe
o un cinghiale o un daino
oppure solo sotto i tuoi piedi
aghi di pino
***
31/7/2016
Viale d’alberese
Dov’erano i cavalli
è un gran campo vuoto
2/8/2016
Mattino, Marina d’Alberese
Il cielo
che si butta nel mare
***
Spiaggia d’Alberese
All’orizzone
vicino all’isola
una striscia blu –
lì dei pesci è il mare
***
Alberese un tempo
era la spiaggia dei frikkettoni –
li vedi a volte
li riconosci dallo sguardo –
hanno l’aria annoiata
di chi il momento magico
l’ha già vissuto
***
3/8/2016
Alberese
I primi due giorni
li vivi dall’esterno –
sei confuso
dalla bellezza sì
ma ci stai fuori –
dopo è casa tua
***
Sotto il sole del mattino
Aria calda, odor
di qualcosa di troppo maturo
in quell’orto
fresco di foglie
sotto ilsole del mattino
***
Voce del vento
Il vento
che sembra il mare
Giardino al tramonto
1 LugE’ solo un giardino emiliano
ma ascoltarlo
di sera al tramonto
ti sembra
una piccola giungla
Bordi di strade di campagna
30 Gen Bordi di strade di campagna –
mi piacciono quasi più dei prati
non sono curati
l’erba ci cresce come pare a lei
quale ci cresce lo decide la terra
coi semi spontanei portati dal vento –
I bordi delle strade di campagna
non si consumano
fitti, belli
nessuno mai ci cammina sopra –
intorno la campagna
la terra
le valli
Cielo e nuvole
20 OttSono uscita
per pochi secondi
nell’aria fresca
bella della sera –
ho guardato il cielo
le nuvole chiare, scure
dietro il cobalto del cielo –
ho capito
pensato
sentito
tò non guardo più il cielo
per sentirlo, scriverlo
lo dò per scontato –
come l’erba e l’orto
e tutto il resto –
“prima”
guardavo tutto
come fosse la prima volta –
è la mente di principiante
riprenderla
sentirla di nuovo
anche all’hospice
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