Archivio | ottobre, 2018

Improvvisazione su due oggetti simili

28 Ott

Portavano a tracolla delle ceste aperte
ci tenevano soldi
quaderni
ci andavano in giro –
non si curavano
che potessero derubarle –
non è mai accaduto

Lei venne a trovarmi come al solito vestita di tutto punto –
elegantemente, con il suo prezioso anello al dito medio della mano destra –
portava un buffo cestino aperto a mo’ di borsa –
ne andava fiera
lo portava come fosse una regina –
come tutto in lei, del resto

Sette passi

18 Ott

Sette piccoli passi
e poi si ferma
cinque piccoli passi
e poi si ferma
dieci piccoli passi
e poi si ferma –
riprende fiato e ricomincia –
piove
ma lui usa l’ombrello
come bastone –
è solo, anziano
lo guardo
gli conto i passi –
poi non lo faccio più
il semaforo è diventato verde

In quelle borse antiche

16 Ott

In quelle borse antiche
frutti d’ippocastano –
portano bene
si diceva –
toccarle ogni tanto
doveva dar piacere

Due donne simpatiche

12 Ott

Non le conosco. Le ho notate a distanza mentre stavo caricando le sacche della spesa sulla macchina quando sono uscita dal supermercato. Venivano da un grande magazzino lì vicino, erano bionde, sorridevano tra di loro, chissà cosa si stavano raccontando. Le ho invidiate. Forse erano amiche per la pelle. Le ho invidiate. Avere qualcuno amico per la pelle nel senso letterale del termine deve essere comodo. Comunque quando loro stavano attraversando la piccola aiuola che le separava dal parcheggio del supermercato, io stavo già uscendo con la macchina e mi sono fermata per farle passare. Lo avrei fatto per chiunque, ma per loro più volentieri per come mi erano simpatiche. E loro molto simpaticamente e sorridendomi come mi conoscessero mi hanno fatto larghi cenni con le braccia perché passassi io. Mi hanno proprio guardato in faccia. Io ho ricambiato il loro sorriso e fosse stato per me sarei scesa e avrei detto: mi siete molto simpatiche, si va a prendere qualcosa in un bar insieme? Ma non l’ho fatto, naturalmente. Perché sono sfigata e queste cose non le so fare.

Avevamo ragione

8 Ott

Sentivamo i rettili
salire sul muro di gesso bianco
scolorito dalla pioggia –
furoreggiava l’uragano –
noi guardavamo da lontano
non ci importava di nulla e di nessuno –
baciavamo labbra rosso carminio
e caviglie sottili
in calze di seta antica-
i rettili arrancavano sulla spiaggia
spinti dall’uragano
che lontano all’orizzonte
a malapena si vedeva –
pagavano biglietti salati
per vedere quello spettacolo.

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