Essere visti
è più che essere amati –
essere visti
è essere riconosciuti
tra la folla
per strada
tra la folla dei “contatti” –
essere visti, riconosciuti
si può solo di persona –
essere amati capita
essere voluti bene di più
essere visti
riconosciuti
quasi mai
Essere visti
6 OttStrade di città
23 MarCapelli rasta
belli, lunghi, neri
viso di ragazzo-bimbo
cubano, colombiano
comunque latino –
ma ha due seni piccoli
sotto la maglietta di ragazzina –
niente borsa, zainetto
solo un telefonino in una mano
e uno sguardo che vaga
senza guardare nessuno –
mi ricorda la Schneider di Ultimo Tango –
quanto sei bella
vorrei dirle –
lei non se ne cura
la sua è la bellezza più luminosa
quella inconsapevole di sè –
poi scende dall’autobus
vorrei andarle dietro
fermarla
parlarle
chederle -per scriverla-
di raccontarmi la sua storia
***
Poi la ragazza
seduta sotto il portico
ad un tavolo del Mc Donald’s –
non sembra lì per mangiare
non sembra lì per bere –
sembra lì per stare lì
immobile
rilassata anche –
immobile sta lì
magari da ore
per altre ore –
è un modo di vivere che conosco
per questo l’ho riconosciuta questa ragazza
andavo alle feste
perché bisognava andarci
battezzavo un angolo
e lì rimanevo
presa da un’immobilità del corpo
comandata
dalla mia, di allora,
immobilità dell’anima
***
Poi ho visto uno –
capelli lunghi neri
lucidi
ho pensato
appena lavati –
l’aria del faccio niente
ilgolfino
tenuto da una mano
l’andatura
del vivo in periferia
mi sono appena alzato
e ora vado in centro
***
Poi una donna –
capelli neri tinti
magliettina nera sottile
attillata –
un viso che un tempo
doveva essere stato un bel musino –
molto anziana –
mi ha ricordato il “Gatto nero”,
da giovani ci andavamo
a sfottere i vecchi
che ballavano il liscio
Seggiano -Monte Amiata – Memoriale per il poeta Jim Koller ( 1936 – 2014 ) Agosto 2016
29 Set
1-
Petali sull’erba secca
rossi – lacrime
oppure baci
2-
Abbiamo camminato
nel bosco ventoso
per ricordarti
per ricordarci
di te
ovvero di noi
3-
E poi ci siamo fermati
in quattro punti
che erano te
quello che sei tu
quello che siamo noi
4-
Abbiamo letto le tue poesie
così belle
inarrivabili
per un comune sentire
5-
Camminando
il mio petto era gonfio
di qualcosa –
qualcosa pesava
sul cuore –
eravate voi, Jim e P.
6-
Ho raccolto oggetti ricordo
trovati nei quattro punti –
è stato bello e profondo
raccoglierli –
ora non più
7-
Ho sentito
vicinanza di persone –
era tanto
che non era così per me –
non c’erano ostacoli,
fraintendimenti
rabbia –
poi abbiamo mangiato insieme
chi una cosa chi l’altra
e bevuto buon vino
e grappa in tuo onore
Improvvisazione durante il concerto del 13 Luglio 2010 a Ravenna di Keith Jarrett
5 Giu
Chinato sul piano
come il piccolo Linus
cosa guarda, pensa, sente?
Lo lavora con errori frequenti
scelti, voluti, progettati-
viso affilato, lungo
come metà del suo petto-
magro, rigido
non rilassato
la vive nel corpo
( la musica )
la fa vibrare
a cenni
a scatti
e fa le cose facili
le canzonette
perché?-
i tasti come fossero corde
da far vibrare
con qualcosa
che non sono le mani
è il suo spirito
anima, amore
e spasimo-
e prende un motivo
e lo lavoro
lo alza
lo abbassa
e gli altri due
pure dietro a lui
all’unisono
uno strumento solo-
poi l’improvvisazione pura
deglutita
sputata
a balzi
( i suoi )
non è più pianoforte
non c’è più materia
solo coscienza
anima
spirito-
dove scavi?
Dove scavi?
Cosa trovi?
Cosa trovi?
Niente
niente
non importa
basta il coraggio
e la forza
la forza-
e poi esotico pensiero
Buddha, maestri
oppure un amore non corrisposto-
c’è un motivo sotto
nel Cakra del cuore
un motivo drammatico-
con quale parte del corpo suona?
Non sono le mani
l’ho detto
forse il ginocchio destro
o la bocca
quando fa aaah
prolungato, strascicato
di soddisfazione
Leggo corto, scrivo corto
24 AprLeggo corto
scrivo corto
come poesie anche se è prosa –
ho lampi brevi
immagini fisse ma in movimento
flash stampati
mossi dal passato
come lei diceva una cosa
ma solo quella
come lui sorrideva
ma anche non solo quella –
leggo corto, scrivo corto
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