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Ci sono cose che anche se si muovono sono ferme

7 Lug

Ci sono cose che anche se si muovono sono ferme –
la mente ad esempio
o anche questo vento che mi sputa in facci aria
ancor calda –
il pruno davanti a me è troppo grande
e si muove appena –
nell’intrigo di rami e foglie è fermo –
le cose che si ripetono sono ferme –
non hanno tempo e spazio
per muoversi davvero

I sogni

29 Ott

I sogni
scorrono nella mente
come un film –
con dei vuoti
o tagli
o cerchi bianchi
che bruciano
nella pellicola –
anche nella vita

Vita

20 Mar

La vita
era

un continuum
ininterrotto –
ora è fatta di momenti

Bologna

16 Mar

Tornata a casa la sera ripenso al pomeriggio passato a Bologna. Mi vedo in Piazza Maggiore, la facciata di marmo rosa e bianco piena di luce la gente sdraiata seduta sul crescentone accanto ai i tavolini all’aperto con le sedie nere pieni di  persone, non sembrano turisti ma gente uscita di casa per andare in centro non a fare la spesa come di mattina ma a zonzo o a prendere il sole e la piazza e San Petronio. Seduti su quelle sedie nere c’è un sacco di gente, coppie, amiche anzianotte, a un tavolo una donna dai capelli rossi sola, si guarda intorno per me non si diverte, divago pensando si sente sola è uscita di casa per sentirsi meno sola ma invece magari aspetta l’amica o il moroso e sono io che proietto ovunque su chiunque il mio pessimismo.
Sono venuta apposta in città dalla campagna per farmi un giro, sala borsa, libri, gente sulle poltrone. Al bar della grande biblioteca anche lì gente. Strano mi sembra non abitando più in città che la gente esca solo per vedere altra gente, stare in mezzo alla gente. Qui dove sto io c’è solo la campagna. Guardavo in città le persone camminare sui marciapiedi mentre in autobus tornavo alla macchia e mi sembrava una cosa strana anche quella. In paese si va al bar per andare al bar ci si siede ai tavolini ma non c’è gente da guardare si sta ai tavolini e basta. Qui in città nella bella Piazza Maggiore si sta ai tavolini per guardare oltre i tavolini, magari parlando con amici lì con te ma intanto guardi oltre, il marmo, la gente seduta sui gradini di San Petronio, i ragazzi sdraiati sul crescentone.

Prima

13 Mar

Anche se non ci pensi
anche se non le pensi
le persone del tuo mondo
sono tutte dentro di te –
anche se non le vedi
non gli parli
te ne dimentichi perfino
sono sempre “vive”
dentro di te –
le pensi, quando le pensi,
vive, da qualche parte
a fare qualcosa –
poi uno/una muore
il tuo mosaico interiore
si spezza
gli altri tasselli
cambiano di forma
di sostanza
di colore –
il puzzle
non si ricompone più –
***
di questo cosmo interiore
di persone passate
presenti
non sapevi
neanche l’esistenza –
pensavi che le persone
stessero là fuori
individualmente
una per una
senza collegamenti
tra loro
se non quelli
che loro stesse hanno voluto creare –
ma non è così
stanno tutte insieme
legate tra loro
e quando una muore –
per forza succede –
il mazzo si sfascia
ti sfasci anche tu
perché del mazzo
facevi parte

 

Nodi

6 Mar

Dentro di me
ci sono nodi –

uno si è sciolto

Immagine

Cancellare

21 Feb

cancellaredue

Cancellare
mettere un cancello

tra te e le parole scritte
che non ti sono piaciute –
o forse
è solo paura

La paura divincere

15 Feb

Mi ricordo la paura di vincere a tennis –
deve esserci una responsabilità
che si prende
una responsabilità…
dev’esserci un dover essere
nel vincere
primeggiare
uscire dal coro
che ti fa preferire il perdere –
il perdere al vincere
che ti fa preferire il tran tran quotidiano
all’avventura che potrebbe darti un senso
un senso pieno della vita
invece del privo di senso
del semplice alzarsi-vestirsi-andare al lavoro –
dev’esserci un motivo
che ti fa perdere invece di vincere
che ti fa rinunciare
invece di provarci –
la pigrizia dev’essere
qualcosa che ancestralmente
doveva essere vantaggioso
e che ci portiamo dietro.

C’era un uomo

25 Lug

C’era un uomo proprio all’inizio del grande cimitero.
Entravi e lo vedevi.Era giovane, quarant’anni, penso.
Gli era morta la moglie da poco e lui stava lì accanto
alla sua tomba seduto su una sedia bassa di legno e
paglia, tutto il giorno fino a che il cimitero chiudeva.
Non sappiamo nulla di quelli che vediamo una volta,
una volta sola, ma ce li ricordiamo, non sappiamo nulla
di quello che gli è successo dopo negli anni, nei decenni.
Saranno invecchiati, si saranno rassegnati, saranno stati
di nuovo felici. Avranno avuto altre mogli se le hanno perse,
altri figli se li hanno persi. I fratelli no, se ci sono morti
non ce ne saranno dei nuovi.

improvvisazione: un’idea bislacca

10 Lug

Quel suggerimento mi ha dato un’idea bislacca –
analgesica inconcludente
oasi verde
occhi smaglianti ossidati

però dal troppo guardare
guardarsi addosso
che tutto vada bene
che tutto sia in ordine
guardarsi anche dentro
che tutto sia a posto
che tutto vada bene –
allarmarsi quando non è così
né il fuori né il dentro
darsi da fare
perché tutto torni come prima
ma il prima non c’è più
e l’adesso è incognito –
darsi un obiettivo, uno scopo
tipo guardare le cose mentre si passeggia
guardare le piante, le erbe, i fiori spontanei
cresciuti belli dopo la pioggia
farseli piacere
darsi il compito di farseli piacere –
se non ci fossero gli impegni
le consegne, le cose da fare
ci sarebbe solo il corpo
e lo scrivere
così senza cercare il senso
come sto facendo ora

Il Libro Ignorante

Pensieri a margine di quei cosi noiosi con tante pagine

Matavitatau

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