Lui ce l’ha
molto, tanto
con il mondo
che gli ha buttato addosso
questa cosa qui –
e allora prende a forchettate
la confezione di pasticcini
ma lo fa con la forchetta di plastica
che non fora l’involucro trasparente –
allora noi gli diamo un coltello
e lui lo fa
Hospice
10 OttOggi all’hospice
17 GiuCi vuole costanza
nell’andarci
nello starci –
per settimane
ti pare
non ti succeda niente
ti senti…
che stai lì…
ma solo per preparare il thè, il caffè
e l’essere un pò gentile –
ma emozioni tiepide
quasi niente insomma –
Ma
nella costanza
nell’andare
mese dopo mese
succede come oggi
un caleidoscopio
di emozioni
e sguardi
e parole –
E’ dolore, sì
è sempre dolore
perché siamo qui
dove il dolore si lenisce
ma non si cura –
ma poi
c’è questa esplosione
di emozioni belle
e rapporti umani
e ritrovata umanità –
come fossimo in guerra
( quella della vita vs la morte )
e dentro quella guerra
scoprissimo
la nostra reciproca umanità
e il nostro reciproco essere umani
e non solo gentili
avvicinandoci
e capendoci
come non accade più
fuori di qui –
fuori dalla guerra
nella vita normale –
questo succede
in questo edificio
che chiamiamo hospice
tra la gente che ci vive e ci muore –
difficile comunicare/descrivere
i momenti di vero rapporto umano
che là vivo –
bisogna esserci
oppure io non ne sono capace –
però so
che chi abbandona la speranza
nell’essere umano
sbaglia
Hospice
20 Mar“Vuoi un pò di caffè?”-
in un altro momento avresti detto no
in altri momenti e giorni
hai detto no –
“magari un pò di the”
dicevi
in altri momenti –
invece oggi hai detto sì
a quella mezza tazzina
di caffè ormai freddo –
quando sei entrata
nella “nostra stanza”
ci siamo guardate –
avevi l’aria febbrile
delle grandi emozioni
l’aria febbrile degli addii per sempre –
e questa volta
hai bevuto
la mezza tazzina
di caffè freddo
gustandola
assaporandola
come si fa con i balsami
più potenti
come si fa, si farebbe
con la più potente pozione
che lenisce
o addirittura
fa sparire il dolore –
e dopo aver bevuto
c’è stato l’abbraccio
che dicono faccia tanto bene –
e ancora però sul viso
gli occhi erano
come quelli di una grande febbre
quella che viene
nell’addio per sempre
La semplicità
26 FebPer andare all’Hospice
bisogna essere semplici –
bisogna cercarla in sè la semplicità
ci vuole tempo
arriva da sola
Hospice
30 DicScrivo
perché
vorrei
che la poesia
guarisse –
una specie
di rito
sciamanico
come l’amore –
vorrei che l’amore
guarisse
guarisse
il dolore
quello del corpo
prima di tutto
e poi
quello
dell’anima
che è tutto
Ascoltando Joan Halifax sulla compassione
3 NovAscoltando Joan Halifax
raccontare
e parlare
della natura della compassione
mi accorgo
dopo anni che frequento l’hospice
che non ci sono ancora
davvero
davvero
davvero
entrata
Hospice
22 OttOggi ho conosciuto A.
lavora come O.S.S
in un reparto di anziani –
per me dovrebbe fare il Ministro della Sanità-
ne sa
è compassionevole
non nel senso comune, convenzionale, buonista –
A. è una che si commuove
che se per la fretta
( sai con i tagli che ci sono stati, mi dice)
ho trascurato un paziente
torna e gli chiede scusa
e la volta dopo
si trattiene di più –
se le dico
che bella persona che sei
le vengono gli occhi rossi –
ecco io conosco
anche questa Italia
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