Quei posti, locali dove è buio anche a mezzogiorno in Agosto –
quei locali, sai quelli dei film dove uno/una entra alle 8 del mattino
e ordina una birra o un liquore
sai in quei film tipo Gloria di Cassavetes con la splendida Gena Rowlands –
ecco ci sono anche a Bologna –
aperti anche al mattino tipo in zona universitaria –
ma non è mica la stessa cosa secondo me –
la gente al mattino
uno studente, un professore chiede un caffè
o forse un cappuccino –
ma poi non so
non ci sono mai entrata –
ma da fuori sembrano sempre vuoti
***
vorrei mettermi seduta su una sedia sotto un portico –
e dire alla gente che passa: mi racconta la sua storia?
E io la inciderei e poi ci scriverei un racconto
o addirittura un romanzo di quelli brevi che scrivo io –
ma solo quelli che mi inspirano –
chi sa se ce ne sarebbe
e anche chissà se qualcuno si fermerebbe
a raccontarmi la sua storia –
ma non lo farò
perché come si dice a Bologna
“non mi azzardo”.
Di campagna ho scritto molto
poesie soprattutto –
ora vorrei scrivere di città –
ad esempio ora è passata una scolaresca
di bambini piccoli
la maestra era nervosa
eppure a me i bimbi sembravano buoni –
è passata ora una che fa il maschiaccio
alta ovviamente vestita di nero –
sguardo torvo –
poi qui vicino a me c’è una comitiva –
la guida spiega la storia delle due torri –
esordisce dicendo : “a me hanno raccontato…”-
poi passa uno
penso un turista con un trolley
ha una certa età
con uno sguardo azzurro disperato
Se non si ha una vera identità collettiva
anche girare per il Coin
è triste.
Commenti recenti