I sogni
scorrono nella mente
come un film –
con dei vuoti
o tagli
o cerchi bianchi
che bruciano
nella pellicola –
anche nella vita
I sogni
29 OttUna targa nera
28 SetUna targa nera
con su scritto in bianco:
non più e non meno –
intorno tutto nero
vorrei uscirne –
è la morte questa?
non so, ma non si può uscire
Strade di città
23 MarCapelli rasta
belli, lunghi, neri
viso di ragazzo-bimbo
cubano, colombiano
comunque latino –
ma ha due seni piccoli
sotto la maglietta di ragazzina –
niente borsa, zainetto
solo un telefonino in una mano
e uno sguardo che vaga
senza guardare nessuno –
mi ricorda la Schneider di Ultimo Tango –
quanto sei bella
vorrei dirle –
lei non se ne cura
la sua è la bellezza più luminosa
quella inconsapevole di sè –
poi scende dall’autobus
vorrei andarle dietro
fermarla
parlarle
chederle -per scriverla-
di raccontarmi la sua storia
***
Poi la ragazza
seduta sotto il portico
ad un tavolo del Mc Donald’s –
non sembra lì per mangiare
non sembra lì per bere –
sembra lì per stare lì
immobile
rilassata anche –
immobile sta lì
magari da ore
per altre ore –
è un modo di vivere che conosco
per questo l’ho riconosciuta questa ragazza
andavo alle feste
perché bisognava andarci
battezzavo un angolo
e lì rimanevo
presa da un’immobilità del corpo
comandata
dalla mia, di allora,
immobilità dell’anima
***
Poi ho visto uno –
capelli lunghi neri
lucidi
ho pensato
appena lavati –
l’aria del faccio niente
ilgolfino
tenuto da una mano
l’andatura
del vivo in periferia
mi sono appena alzato
e ora vado in centro
***
Poi una donna –
capelli neri tinti
magliettina nera sottile
attillata –
un viso che un tempo
doveva essere stato un bel musino –
molto anziana –
mi ha ricordato il “Gatto nero”,
da giovani ci andavamo
a sfottere i vecchi
che ballavano il liscio
Scrivendo la mente si svuota ma poi di nuovo di riempie
21 LugLa mente sì magari si svuota scrivendo – ma poi si riempie di nuovo di ansie e paure di immagini e ricordi -e mi viene in mente il film La gatta sul tetto che scotta il dramma familiare che c’è dentro mi vengono in mente tanti spezzoni lui Paul Newman bellissimo ma più che bellissimo affascinante che ti porta con la mente dove vuole lui e poi mi viene in mente il film L’ultima notte di quiete e Alan Delon bellissimo ma soprattutto che ti porta con la mente dove vuole lui – l’amore per gli attori si materializzava quando ero ragazzina
con il collezionare le loro foto -erano in bianco e nero e si compravano dal cartolaio con le amiche le guardavamo e sognavamo mi piaceva soprattutto Stewart Granger mi dava una specie di struggimento -buffo a pensarci oggi che hai a portata di clic milioni di immagini -noi invece dovevamo prima di tutto mettere da parte i soldi per andare in cartoleria poi andarci con le amiche scegliere la/le foto che ci piacevano e comprarle -chissà come dicevamo forse “vorremmo comprare delle foto di attori” dovevano essere dentro dei grandi album pieni di foto e noi probabilmente li sfogliavamo con calma e poi sceglievamo e forse dicevamo al cartolaio “prendiamo queste due” –
chissà quanto costavano
improvvisazione: un’idea bislacca
10 LugQuel suggerimento mi ha dato un’idea bislacca –
analgesica inconcludente
oasi verde
occhi smaglianti ossidati
però dal troppo guardare
guardarsi addosso
che tutto vada bene
che tutto sia in ordine
guardarsi anche dentro
che tutto sia a posto
che tutto vada bene –
allarmarsi quando non è così
né il fuori né il dentro
darsi da fare
perché tutto torni come prima
ma il prima non c’è più
e l’adesso è incognito –
darsi un obiettivo, uno scopo
tipo guardare le cose mentre si passeggia
guardare le piante, le erbe, i fiori spontanei
cresciuti belli dopo la pioggia
farseli piacere
darsi il compito di farseli piacere –
se non ci fossero gli impegni
le consegne, le cose da fare
ci sarebbe solo il corpo
e lo scrivere
così senza cercare il senso
come sto facendo ora
Il metodo di lavoro di Allen Ginsberg
7 LugIn molti casi il metodo di lavoro di Allen Ginsberg era quello di utilizzare parti del suo diario per scrivere poesie in un secondo momento. Erano frammenti in prosa da trasformare in seguito in poesie. “Registrava i particolari, i dettagli, via via che li notava: una forma letteraria poteva benissimo essere data in un secondo momento”, da ” Bill, Morgan, Io celebro me stesso, la vita quasi privata di Allen Ginsberg, pag. 349.
Giardino al tramonto
1 LugE’ solo un giardino emiliano
ma ascoltarlo
di sera al tramonto
ti sembra
una piccola giungla
Leggo corto, scrivo corto
24 AprLeggo corto
scrivo corto
come poesie anche se è prosa –
ho lampi brevi
immagini fisse ma in movimento
flash stampati
mossi dal passato
come lei diceva una cosa
ma solo quella
come lui sorrideva
ma anche non solo quella –
leggo corto, scrivo corto
Parlami!
20 GenAnche se so poco
anche se so niente
di buddismo e cristianesimo
anche se è così
perché leggere un pò
non è sapere
praticare un pò
non è praticare
lo stesso mi viene da pensare
che quando Francesco
nel film della Cavani
urla, piange
grida Parlami!,
so cosa invoca
so chi invoca
perché a volte quando ti va bene
l’erba sui cui cammini
ti parla
ti parla di luce e vita
di freschezza
e di germogli
appena spuntati –
ma a volte invece
l’erba è solo erba
e non ti parla
è solo qualcosa di verde
che nasce-cresce-muore
proprio come te
e allora anche tu
più silenziosamente
più indegnamente
che nel film della Cavani,
allora dentro di te anche tu
chiedi: parlami!
torna a parlarmi
perché anche l’erba
ha una voce
e poi non ce l’ha più
ti parla
e poi non ti parla più –
e quando ti parla
senti che dietro quell’erba
c’è qualcuno
un’entità, un essere
diverso da te
che non nasce-cresce-muore
ma sempre è
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