Se osservo la mente
é come un passaggio
veloce o lento
di cieli-passano, scorrono
pieni o vuoti di nubi-
sono cieli scuri
ma se decido posso vederli
anche più chiari-
poi sono figure
informi ancora
senza conversazioni
o parole
come nelle solite distrazioni
usuali quotidiane-
distrazioni
conversazioni
da chiarificare-
conversazioni
che non avrò mai
meglio lasciarlo cadere
il conflitto
il dolore-
bisognerebbe essere
più intimi, più empatici –
si è così soli
vero?
poi
di fronte a me nella mente
ciliegie
rosso scuro lucide
come le vedo bene!
é che mi piacciono e quindi le vedo così bene
che ne sento l’odore
il sapore
il rosso
di quella loro
inconfondibile freschezza –
e vedo la strada bianca sterrata
che mi conduce
dalle ciliegie rosse
e vedo il cielo
su quella strada
la strada delle
ciliegie-
è un cielo
grigio, grigio
chiaro come
succede d’estate –
in questa estate –
il sottofondo
di questa mattinata
è un tosaerba –
mi accompagna
ma non mi
disturba –
non reagisco
al rumore
eppure è presente
satura tutt’intorno l’aria
ma non c’è in me fastidio –
fosse sempre così
anche con le persone
i sentimenti
le emozioni! –
ho avuto un pensiero
al risveglio:
l’illuminazione
deve essere
non avere più
re – azioni
ma solo azioni –
poi più neanche quelle
Osservazioni
30 NovIl delfino
30 NovL’aria fresca del mattino
avvolge il mio braccio nudo-
è una sensazione liquida
fluida, marina
che ha il suono
di uno sciabordio leggero
d’onde mosse
appena da un delfino
dal muso allungato
che risale la corrente
di un fiume – mare-
è il delfino del mare
antico di Creta
striato d’oro e di luce-
il ventre morbido e bianco
lo sguardo serio
nell’operazione
di fendere l’acqua tremula-
come quest’aria fredda
sul mio bracciodopo una notte di pioggia
Tramonto
30 NovIl sole é una bomba
vibrata di leggera bruma-
dietro le palpebre
é nero, piccolo
cirocodato
da migliaia
di esposioni di luce
Rondini
28 NovSul monastero
vigilano intreccian ombre
rondini e colombi-
le pietre,gli alberi
soli, semplicemente-
in silenzio-
come ogni altro giardino
o aiula o fiore-
dopo la notte
dopo la pioggia-
la ghiaia spenta
scricchiola
e sempre sempre
van le rondini
dal sottotetto al cielo
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impermanenza
28 Nov
Sotto le acacie e i pini
c’é la bellezza dell’impermanenza-
nel casuale andare e venire
del vento sui rami, sulle palme,
nel comparire delle farfalle,
nel rullio costante
della ruota delle infinite preghiere
e nel gutturale amore
dei colombi-
e la mia morte?
anche quella,
anche quella
alle sette del mattino
28 NovIn mezzo al petto
una farfalla bianca
s’agita, ha fame, piange-
c’é un mondo
che si muove
fuori nel parco-
cura, nutre, mangia-
maestri e inseguitori
vanno in fila ad ogni tocco
mangiano un pane amaro-
a meno che
ci sia in fondo al bosco
una radura
illuminata piccola-
sto io laggiù
seduta come ora-
sola nella radura
dal sole illuminata
scrivere la mente
28 Novscrivere la mente
abiti, abitudini
progetti di scrittura,
scrittura della mente nella mente-
abiura di pensieri
scendiletti, frasi celebri,
ticchettio nel sottotetto,
respiro di sottofondo-
meditare-
nelle viscere della notte
uno scricchiolio sommesso ma selvaggio-
la mente é un vasto spazio-
ciondolare qua e là,
fascine ben disposte
alte, alte parecchi metri
preparate per l’inverno-
sotto il sole sudore,
pensieri di sudore
stanchezza-noia-
la mente quando é vuota
é un vasto spazio-
agire di conseguenza,
pregustare il cibo,
cibo prelibato,
insaziato
ancora senza sapore-
il sapore della santità,
sacralità dell’ascolto-
questi Lama tanto amati,
ascolati, interpellati-
cinguettio sugli alberi-
é come penso a volte
ore 5,45
28 Novc’é il fresco del mattino
e c’é la mia paura
sconosciuta, presente
pesante, sempre con me-
e c’é Lama Yeshe
e c’é il cinguettio
delle 5,45
che non é quello delle 7
men che meno quello delle 8-
e c’é la coperta di lana
sulle gambe
e c’é il mal di testa
che rimane anche
lui con me sugli occhi
e sulla fronte
e c’é il computer
che s’agita e emette
suoni metallici
e c’é la bruma rosa
all’orizzonte
e c’é la sazietà della colazione
del pane e del burro-
dice Lama Yeshe
avete il pane
avete il burro
ma questo vi basta?
a quest’ora sì
forse mi basta
ma invece no
perché mi bastasse
non sarei qui a scriverne-
scrivere
é scrivere l’assenza-
ho più morti accanto
che i vivi
parlo più con i morti
che con i vivi
imparo più
dai morti che dai vivi-
ho più amici tra i morti
che tra i vivi
ad esempio:
Lama Yeshe, Kerouac,
Ginsberg, Burroughs,
Corso, Dostoevskji
Tolstoj, Pasternak, Exupery,
Slovskij, Maiakovskij-
da loro proviene il calore
da me il calore verso di loro
é una specie di Tong-Len
Anche il petrolio
28 Nov Anche il petrolio
E la terra
E il calanco
E il fango naturale,
quello compatto che rimane-
e la poltiglia
e la terra molle
del fondo di palude-
e pochi sassolini
brillanti
rimasti
dopo che tutta l’acqua s’è seccata
definitivamente-
allora puoi cominciare
P.S. etimologia di petrolio: olio di pietra
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