Da bambini

Da bambini
come fossero proiettili
dall’uno all’altro

Sotto un muretto

 

Ai margini
sotto
un muretto
di mattoni sbrindellati
che nessuno
guarda
vede
ammira
crescono gli stessi fiori di campo
del grande parco
pieno di risa e giochi

In quelle borse antiche

In quelle borse antiche
frutti d’ippocastano –
portano bene
si diceva –
toccarle ogni tanto
doveva dar piacere

Non l’ho fotografato

Non l’ho fotografato
avrei potuto
non si sarebbe opposto –
passavo di lì
per riporre qualcosa nell’armadio
e l’ho visto
sul davanzale della finestra _
piccolo, come accucciato
un uccellino piccolo piccolo
sulla testa una striatura gialla
un fringuello, non so –
aveva gli occhi chiusi
e tremava, palpitava
come quando anche noi
stiamo male
o abbiamo paura –
l’ho guardato
poi mi sono detta
oggi lo porto alla LIPU
magari lo salvano –
sono tornata a quella finestra
dopo un po’
ora aveva gli occhi aperti
due puntini neri
come quelli ardenti del mio cane
l’ho guardato
lui ha voltato la testa di lato
guardando in su –
sono tornata da lui dopo un po’
non c’era più
una buona notizia –
mi sono affacciata
per vedere
se non fosse caduto sul prato
mi pare di no –
sono contenta
di non averlo fotografato
l’ho lasciato alla sua vita
senza una digitale immortalità

Passeggiata

Pendono
strani
scrigni
dorati antichi

Il campo

Il campo
tra il verde chiaro e scuro
di luce e ombra –
sottile una linea sfuma

Cancellare

Cancellare
mettere un cancello
tra te e le parole scritte
che non ti sono piaciute –
o forse
è solo paura

Quella luce che sa di nebbia

Foto di Dianella Bardelli

Quella luce
che sa di nebbia

Cadere

Cadere

Solo

Solo
come l’ultimo degli Apaches
solo
come l’ultima bandiera
dopo una guerra persa
solo
come in mezzo agli amici
o agli estranei
solo
comunque
solo
comunque bello
imponente
regale