Tutto ha da essere eterno
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Tutto ha da essere eterno
28 OttDAVANTI ALL’ASCENSORE
8 LugDavanti all’ascensore
sento dire
“ ha avuto una crisi
di sconforto e di paura”
e chi lo dice fa una pausa
lascia uno spazio
prima che l’altro ripeta sottovoce
“di sconforto…”
ed è in quello spazio
che sta tutto
quel che c’è da capire
sentire
accettare
sulla propria morte
ma non è neanche
capire, sentire, accettare
è qualcosa di più:
quello spazio infinito
tra la paura di morire
e non averla più
Prima
13 MarAnche se non ci pensi
anche se non le pensi
le persone del tuo mondo
sono tutte dentro di te –
anche se non le vedi
non gli parli
te ne dimentichi perfino
sono sempre “vive”
dentro di te –
le pensi, quando le pensi,
vive, da qualche parte
a fare qualcosa –
poi uno/una muore
il tuo mosaico interiore
si spezza
gli altri tasselli
cambiano di forma
di sostanza
di colore –
il puzzle
non si ricompone più –
***
di questo cosmo interiore
di persone passate
presenti
non sapevi
neanche l’esistenza –
pensavi che le persone
stessero là fuori
individualmente
una per una
senza collegamenti
tra loro
se non quelli
che loro stesse hanno voluto creare –
ma non è così
stanno tutte insieme
legate tra loro
e quando una muore –
per forza succede –
il mazzo si sfascia
ti sfasci anche tu
perché del mazzo
facevi parte
A volte nel ricordo
10 NovE a volte
nel ricordo
l’occhio si spegne
diventa opaco
va oltre
la terra dell’umano dolore
perché c’è un oltre
dopo aver percorso
la terra incognita
del dolore profondo
che non sapevamo esistesse –
è come avere sempre sete
anche se si è bevuto
acqua fresca pulita –
in quell’oltre dei deserti
e degli oceani
e dell’universo tutto
l’occhio si spegne
in un vuoto
che dura un momento
dove tocchi
la morte dell’altro
dove conosci davvero
cos’è morire –
poi la vita riprende
La voce di Kurt Cobain
5 OttMentre canta Come as you are
mi fa impressione
non è solo rauca
non è solo strana
disperata –
è già oltre
Seggiano -Monte Amiata – Memoriale per il poeta Jim Koller ( 1936 – 2014 ) Agosto 2016
29 Set
1-
Petali sull’erba secca
rossi – lacrime
oppure baci
2-
Abbiamo camminato
nel bosco ventoso
per ricordarti
per ricordarci
di te
ovvero di noi
3-
E poi ci siamo fermati
in quattro punti
che erano te
quello che sei tu
quello che siamo noi
4-
Abbiamo letto le tue poesie
così belle
inarrivabili
per un comune sentire
5-
Camminando
il mio petto era gonfio
di qualcosa –
qualcosa pesava
sul cuore –
eravate voi, Jim e P.
6-
Ho raccolto oggetti ricordo
trovati nei quattro punti –
è stato bello e profondo
raccoglierli –
ora non più
7-
Ho sentito
vicinanza di persone –
era tanto
che non era così per me –
non c’erano ostacoli,
fraintendimenti
rabbia –
poi abbiamo mangiato insieme
chi una cosa chi l’altra
e bevuto buon vino
e grappa in tuo onore
C’era un uomo
25 LugC’era un uomo proprio all’inizio del grande cimitero.
Entravi e lo vedevi.Era giovane, quarant’anni, penso.
Gli era morta la moglie da poco e lui stava lì accanto
alla sua tomba seduto su una sedia bassa di legno e
paglia, tutto il giorno fino a che il cimitero chiudeva.
Non sappiamo nulla di quelli che vediamo una volta,
una volta sola, ma ce li ricordiamo, non sappiamo nulla
di quello che gli è successo dopo negli anni, nei decenni.
Saranno invecchiati, si saranno rassegnati, saranno stati
di nuovo felici. Avranno avuto altre mogli se le hanno perse,
altri figli se li hanno persi. I fratelli no, se ci sono morti
non ce ne saranno dei nuovi.
Pensando agli amici scomparsi, ma poi a tutti noi che ci tocca morire
10 SetIl brutto del morire
è
che per sempre
scompaiono i ricordi
gli abbracci
i sorrisi
le parole
i bar
i ristoranti
i viaggi
i soldi spesi
sperperati
o risparmiati –
il brutto del morire
è che
è come
non avessi
vissuto –
la vita
se ne frega
di te
di noi
presi uno per uno –
ogni vita
è una storia
anche il leone
anche la formica
hanno una storia
che quando muoiono
è come
non fosse esistita
La stanza è piccola
30 GenLa stanza è piccola, pareti bianche strette.
Lui seduto a quel piccolo tavolo tondo assurdo
fatto apposta per due.
Ora lei non c’è più.
Che cosa strana e naturale
chiamare qualcuno al cellulare
qualcuno che non c’è più.
Sì naturale. quello squillo è la sua voce
ora –
lui ricarica la sua batteria
come fosse il suo cuore
Hospice
16 GiuE a volte
nel ricordo
l’occhio si spegne
diventa opaco
va oltre
la terra dell’umano dolore
perché c’è un oltre
dopo aver percorso
la terra incognita
del dolore profondo
che non sapevamo esistesse –
è come avere sempre sete
anche se si è bevuto
acqua fresca pulita –
in quell’oltre dei deserti
e degli oceani
e dell’universo tutto
l’occhio si spegne
in un vuoto
che dura un momento
dove tocchi
la morte dell’altro
dove conosci davvero
cos’è morire –
poi la vita riprende
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